Presentazione

Nel lontano 1915, Filippo Bianchini fonda ,sulle ceneri della gloriosa Tipografia Capua, il suo laboratorio artigianale di fabbricazione di buste e piccola stamperia, annoverando già da allora, tra la propria clientela istituzioni come la Banca d’Italia. Negli anni successivi entra in azienda il figlio Alberto un personaggio di una simpatia unica, romano de’ Roma, aveva un rapporto con il prossimo gioviale, come tutti i romani dava del tu al Re e all’Operaio, era conosciutissimo nel quartiere ed a trastevere dove abitava. Nel 1969 Alberto dopo Filippo Romolo qualche decennio prima viene a mancare e alla guida dell’azienda viene designato Giovanni Clemente, cognato dell’unica figlia di Alberto, ragazzo intraprendente e con una mente sagace, proviene dal mondo della falegnameria Ispettore per il centro Italia della allora famosa Formica, decide di tentare l’avventura e licenziandosi da quella che era l’azienda più proficua di quel decennio, arriva in questa tipografia, dove la sua formazione commerciale diede la marcia in più. . Prima sede storica fù Piazza Margana alle spalle delle Botteghe Oscure, dove era il Partito Comunista Italiano, inevitabili gli incontri con Berlinguer e soci nel piccolo baretto di Ezio negli anni 70, come fù inevitabile nel 76 che il partito pensasse bene di allargare la propria bibblioteca offrendo all’allora proprietario delle mura una cifra allora astronomica. Quindi approffitando del fatto che ormai l’immobile era diventato piccolo per l’azienda in continua espansione, basti pensare che si era acquisato il tagliacarte più grande del mercato che occupava un decimo dell’azienda da solo, ci si traferì a Via Vacuna, zona Tiburtina, (la vicinanza con altre realtà industriali creò delle collaborazioni che durano ancora oggi), locale di 10 volte più grande. Il locale sembrava vuoto quando arrivamo, ma in termine di pochissimi anni il reparto stampa diventò il fiore all’occhiello dell’azienda, lavori sempre più complessi ed audaci per quei tempi. Da lì a pochi anni prese corpo anche un reparto di fotoincisione prima e di fotocomposizione a seguire, rendendoci completamente indipendenti dall’esterno. Ma il locale aveva un grande handicap era per primo diventato piccolo ed in secondis la rampa di accesso vera ossessione di chiunque doveva venire a caricare e scaricare, basti pensare che si muovevano quasi 50 quintali al giorno di merce, ci rendeva imposibile un’ulteriore espansione, quindi si ricarica tutto e si parte alla volta della zona Laurentina attuale sede.

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